Ferentino Terra di Testimoni della Fede
FERENTINO TERRA DI TESTIMONI DELLA FEDE
a cura della prof.ssa Biancamaria Valeri
Grandi Donne
Claudia De Angelis (XVII sec), mistica anagnina, figlia di un ferentinate si distinse per le sue virtù e per il progetto di emancipazione della donna attraverso l’istituzione di un Conservatorio per l’educazione delle giovinette.
Teresa Spinelli (XVIII-XIX sec., serva di Dio), romana, visse a Ferentino dal 1807 al 1816 nel Palazzo della Famiglia dei Conti Stampa (oggi Palazzo Comunale), di cui fu governante ed amministratrice. In Ferentino sull’esempio delle monachelle del Conservatorio di S. Chiara della Carità maturò la sua vocazione religiosa. Entrata nell’Ordine Agostiniano, fondò a Frosinone la Congregazione delle Suore Agostiniane serve di Gesù e Maria e si prodigò per l’emancipazione femminile attraverso la fondazione di una scuola, che non faceva distinzioni tra le classi sociali.
Maria De Matthias (XIX sec., santa), di Vallecorsa, figlia della ferentinate Ottavia De Angelis (sorella di don fedele De Angelis), maturò la sua vocazione religiosa al seguito di S. Gaspare del Bufalo. Ebbe una forte esperienza di fede e grazie al vescovo di Ferentino, in quell’epoca amministratore apostolico della Diocesi di Anagni, fu autorizzata ad aprire una scuola di catechismo ad Acuto. L’esperienza acutina e la conoscenza dell’itinerario didattico, attuato in Ferentino dalla monachelle del Conservatorio di S. Chiara della Carità, la spinsero a fondare una scuola femminile, nella quale erano ammesse fanciulle senza riguardo alla loro appartenenza sociale.
Costanza (Caterina) Troiani (XIX sec., beata), di Giuliano di Roma, fu portata in Ferentino ad appena sei anni, dopo essere rimasta orfana di madre in modo assai drammatico. Il Vescovo di Ferentino l’affidò alle cure delle monachelle del Conservatorio di S. Chiara della Carità. Maturata la vocazione religiosa, si fece suora nello stesso Conservatorio dove era stata accolta ed istruita; essendo maestra, si dedicò all’emancipazione delle ragazze dall’ignoranza senza distinzione di classe sociale. Per i disegni imperscrutabili della Provvidenza Divina a 46 anni uscì dalla clausura per affrontare una straordinaria missione di evangelizzazione presso le popolazioni islamiche d’Egitto al Cairo, dove aprì una casa non senza essere passata attraverso la rottura con la Casa Madre di Ferentino. Fondò un nuovo Ordine, quello delle Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria, dette d’Egitto, al quale prima della morte della Madre la Casa di Ferentino si congiunse in un solo Ordine. Madre Caterina promosse un’opera altissima di emancipazione delle fanciulle dalla schiavitù e di soccorso per i bambini abbandonati (la vigna di S. Giuseppe) e per i derelitti. Segue il testo della lapide commemorativa apposta sulla facciata della casa madre della Congregazione fondata da Caterina Troiani.
In questo palazzo visse
Madre Caterina Troiani
(19 gennaio 1813-6 maggio 1887)
fondatrice delle
Suore Francescane Missionarie del C.I.M.
Lasciò la clausura per recarsi in Egitto,
dove profuse tutte le sue energie nella lotta contro la schiavitù,
nella cura dei bambini abbandonati,
nell’emancipazione delle fanciulle attraverso l’istruzione.
Fortunata Viti (XIX-XX sec., beata), di Veroli, figlia della ferentinate Anna Bono, entrò giovanissima nel monastero verolano di S. Maria de’ Franconi, dove visse tutta la sua lunghissima vita in atteggiamento di umiltà e di preghiera.
I Francescani, testimoni della Croce, nativi di Ferentino
P. Guerino Calabrese, Custode di Terra Santa.
Mons. Guerino Domenico Picchi, vicario apostolico e vescovo dei cristiani di Aleppo in Siria.
P. Paolo Mastrangeli, parroco di Betlemme.
P. Giuseppe Leombruni, Abuna Joseph.
I Martiri
S. Ambrogio, patrono di Ferentino, e i 14 Ferentinati associati al suo martirio (16 agosto 304 d.C.)
Don Fedele De Angelis (XVIII sec.), parroco di S. Ippolito, fucilato a Roma in Piazza del Popolo durante la Rivoluzione giacobina del 1799 per aver difeso la Chiesa Romana dai suoi avversari atei e materialisti. Segue il testo della lapide commemorativa apposta sulla facciata della casa natale (Via don Giuseppe Morosini, Ferentino).
In questa casa nacque
don Fedele De Angelis
(25 maggio 1751-25 agosto 1799)
Sacerdote, maestro di retorica,
parroco di S. Ippolito,
durante la Repubblica Romana del 1799
difese la Religione Cristiana e la Chiesa
fino all’estremo sacrificio
consumato davanti al plotone di esecuzione
in Piazza del Popolo a Roma.
P. Sante Propoggia (sec. XIX-XX), bruciato vivo in Cina nel 1930 per la sua fede cristiana.
Don Giuseppe Morosini (sec. XX), fucilato a Forte Bravetta dai nazifascisti il 3 aprile 1944 dopo un processo-farsa. Medaglia d’oro al V.M. alla memoria, luminosa figura di soldato di Cristo oltre che di Patriota.
Ten. Alberto Lolli Ghetti (med. D’oro al V.M. alla memoria)
Sergente Domenico Salvatori, alpino, fucilato dai nazisti a Scutari (29 ottobre 1944)
Padre Michele Celani, certosino, croce al valor militare, alla memoria (+ 27 novembre 1954)
Le vittime innocenti dell’eccidio alle Fosse Ardeatine (Roma, 24 marzo 1944), Giovanni Ballina e Ambrogio Pettorini.
Segue il testo della lapide commemorativa, apposta nell’androne del Palazzo Comunale di Ferentino.
Comitato “Giovanni Ballina” - Ferentino
Giovanni Ballina
e
Ambrogio Pettorini
di Ferentino
strappati con violenza
agli affetti familiari
conobbero torture e umiliazioni
barbaramente trucidati
il 24 marzo 1944
alle Fosse Ardeatine (Roma)
furono vittime innocenti
dell’odio e della crudeltà
nazifascista
i familiari e la cittadinanza
a perenne ricordo
dei loro cari
e degli ideali di giustizia e di libertà
Ferentino, 24 marzo 2009
nel 65° anniversario del martirio
I Testimoni della fede
S. Pietro Celestino (Pietro del Morrone-Celestino V, 1213-1296), fondatore del cenobio di S. Antonio abate, secondo patrono di Ferentino. La Città conserva e venera nel Monastero delle Clarisse la preziosa reliquia del Cuore incorrotto del papa del “gran rifiuto”.
Mons. Tommaso Leonetti, vescovo di Ferentino dal 1942 al 1962, cittadino onorario per aver salvato la Città dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale.
P. Guerino Marsecane e fratelli (sec. XX), benefattori di Ferentino, donarono i loro possedimenti in contrada S. Maria degli Angeli perché si costruisse una casa di accoglienza per disabili e reietti: Il Piccolo Rifugio