
La settimana di Passione inizia con la paura
di don Luigi Maria Epicoco
Come si fa a giustificare una violenza? È molto semplice bisogna suscitare una paura più grande che giustifichi l'intervento di quella violenza. Questo è il tema del Vangelo di oggi: ""Che cosa facciamo? Quest'uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione"". La paura dei Romani è una buona giustificazione per accettare di uccidere Gesù. Accade sempre così: la paura del male ci trasforma in malvagi. È un brutto affare la paura perché tira fuori di noi il peggio. Chi ha paura è sempre manovrabile, forse sarà per questo che nella Bibbia è scritto 365 volte di "Non aver paura", quasi a voler dire che per ogni giorno dell'anno Dio ci rassicura. Liberi dalla paura possiamo volare alto. Vittime della paura possiamo tornare a crocifiggere Cristo stesso. "Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo", e così il Vangelo di Giovanni ci ha descritto tutto il percorso interiore che portò alla decisione della morte di Cristo. Il diavolo cavalca la nostra paura a tal punto da farci diventare ciò che non vorremmo mai essere. La paura ci fa tradire come Pietro e Giuda. La paura ci fa uccidere come i capi dei sacerdoti e il popolo. La paura ci fa lavare le mani come Pilato. La paura è la causa materiale di ogni Passione. La paura è il primo chiodo di ogni croce, soprattutto la nostra. Ma la paura è anche la cosa più umana che esista. Il vero problema non è avere paura ma darle ascolto. La libertà che ci ha donato Cristo non è quella di non avere paura, ma quella di poterle disubbidire, di poter fare altrimenti, di poter agire contro di essa. Anche Gesù ha avuto paura, e il Vangelo non ci censura questa paura perché nessuno si senta strano quando gli capita di sentirne il peso e la morsa amara. Il problema non è la paura. Il problema è tutta la manipolazione che ne può scaturire quando non si hanno i mezzi per disobbedirle. #dalvangelodioggi