Figli di Uno che ci ha salvati (Tracce di Parola di Dio del 31.12.2015)
Ogni fine ci incupisce sempre, ma solo perché a noi non piacciono le cose che finiscono. Certo, a volte si è molto felici che certi anni siano passati, perché magari sono state delle cisterne di problemi e di sofferenza o di cose difficili da vivere. Ma normalmente alcune date ci mettono dentro molta nostalgia e pensieri. Un cristiano è uno che non solo sa fare spazio in se alla nostalgia, ma sa collocare accanto ad essa la gratitudine. Noi non possiamo vivere l’ultimo giorno dell’anno non ricordandoci che siamo figli di Uno che ci ha salvati e che ha riempito di luce le nostre tenebre: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità”. Il prologo del Vangelo di Giovanni che leggiamo oggi, vuole incidere a fuoco dentro ciascuno di noi, che Cristo si è fatto carne della nostra carne, sangue del nostro sangue. È stabilita così la fine della nostra radicale solitudine. Non siamo più soli mai. Possiamo sentirci soli, ma non lo siamo nella sostanza, e la memoria dell’incarnazione ci fa trovare la forza di vivere sempre con gratitudine ogni istante della nostra vita, anche il più doloroso. E questo perché Dio non è rimasto velato, ma si è raccontato: “Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato”. #dalvangelodioggi
don Luigi Maria Epicoco