Isaia 40, 1 - La consolazione di Dio
La parola di Isaia: “Consolate, consolate il mio popolo, parlate al cuore di Gerusalemme” (Is 40,1) dà inizio alla celebrazione di questa domenica. Il mondo è veramente il deserto dove attendere la venuta del Salvatore, è il luogo scelto da Giovanni Battista per annunciare la sua profezia, ma è anche il luogo che noi frequentiamo ogni giorno, il mondo che ci circonda con le sue aridità, con le sue sofferenze e tristezze, con la sua indifferenza e freddezza. Un deserto dell’anima e del cuore in cui discende l’annuncio della salvezza come rugiada di vita. La consolazione che viene da Dio scende fino al cuore di Gerusalemme, cioè discende nell’intimo di ogni uomo, raggiunge le pieghe più profonde del suo dolore e rischiara gli abissi delle sue tenebre portando l’abbraccio di Dio. La tenerezza dell’amore del Signore è rivolta a ciascuno di noi, bussa al nostro cuore e ci ricorda che “è finita la schiavitù”: il deserto in cui viviamo fiorirà (Is 35) con la rugiada luminosa della grazia, per cui viene bandito ogni timore. Il battesimo nel Giordano proposto dal Battista è il segno di una vita nuova che comincia, un’immersione che è come un seppellimento e un’emersione che è come una risurrezione verso un tempo nuovo di speranza e di gioia.
di don Marco Frisina