Nicola di Bari
Nei primi secoli cristiani s'incontrano a volte dei "santi" la cui storia sembra tutta una leggenda. E tuttavia la devozione popolare che li riguarda è così forte e radicata da attraversare le epoche e le nazioni. Anche questa è storia. Così accade a s. Nicola, eletto vescovo di Mira intorno al 300 (che diverrà protettore di Bari, quando la città accoglierà le sue reliquie trafugate da alcuni marinai pugliesi) la cui "storicità" è tutta custodita nell'amore dei suoi devoti. Altrimenti perché mai si riverserebbero ogni anno, nella sua basilica, milioni di pellegrini? Perché mai lo avrebbero ricordato con affetto perfino Dante e san Tommaso d'Aquino? Perché gli avrebbero eretto innumerevoli chiese e associazioni? Già nel VI secolo, solo a Costantinopoli, si contavano 25 chiese a lui dedicate! E se, al Concilio di Nicea, era proprio necessario schiaffeggiare l'eretico Ario, negatore della divinità di Cristo, perché mai attribuirne il merito proprio al vescovo Nicola? L'interesse poi si accresce quando si vede che le poche notizie si aggregano attorno a miracoli domestici non privi di tenerezza. Già da ragazzo di famiglia benestante, Nicola per tre volte fa scivolare alcune monete d'oro sotto l'uscio di un povero vicino di casa, deciso a far prostituire le tre figlie che non riesce a maritare. Poi diventa il Santo Vescovo che procura il grano alla sua città in preda alla carestia e che rallegra i fanciulli, al punto che è lui quel "Santa-Claus" che, nei Paesi anglosassoni, porta doni ai bambini. Insomma dicono gli storici che, nel sec. X, egli era già diventato il santo più venerato del mondo. È invocato anche come protettore di carcerati, di marinai, di condannati a morte, di bambini e di fanciulle da marito. E per finire, la sua basilica, a Bari, è diventata centro di riferimento per coloro che lavorano al ristabilimento dell'unità tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente. Anche questa è storia. Altri Santi. Saba, archimandrita (439-532); beato Filippo Rinaldi, sacerdote (1856-1931).