1 - Nella tempesta: Non avete ancora fede?
Non avete ancora fede?
Gesù aggiunge rivolgendosi ai discepoli: “Perché avete paura? Non avete ancora fede?” Quante paure nel cuore di ognuno! Magari si tratta di paure nascoste, inconfessate: spesso, infatti, crediamo che mostrare le proprie paure venga considerato dagli altri un segno di debolezza. Sì, siamo anche noi presi dalla paura. L’istinto suggerisce di mettere in salvo se stessi, a volte rischiando di far perire gli altri. C’è una risposta alla paura? È possibile vincere la paura o vivere pur avendo paura con maggiore serenità? La paura paralizza, allontana gli altri, rende ansiosi e rabbiosi, fa scappare davanti a chi soffre più di noi, come ad esempio davanti alla solitudine di tanti anziani o ai migranti che fuggono da guerre e miseria.
Cari amici, la fede vince la paura. Dio disse a Isacco in un momento difficile: “Non avere paura, perché io sono con te” (Genesi 26,4). Lo ripete nel libro di Isaia agli esiliati a Babilonia: “Non avere paura, perché io sono con te” (Is 41,10; 49,5). Nello stesso libro si legge inoltre: “Dite agli smarriti di cuore: coraggio, non abbiate paura! Ecco il vostro Dio” (Is 35,4). Nella paura Dio si avvicina, nello smarrimento Dio è con noi. “Alzo gli occhi verso i monti, da dove mi verrà l’aiuto?” (Sal 121,1), si chiede un uomo mentre sale tra i monti verso Gerusalemme. E trova una risposta: “Il mio aiuto viene dal Signore, che ha fatto cielo e terra”. Infatti, Egli è il custode della nostra vita. Non ci lascerà perire.
Martin Luther King, la cui pacifica battaglia rimane ancora attuale, aveva affermato in un sermone: “La fede trasforma il turbine della disperazione in una calda e vivificante brezza di speranza. Le parole di un proverbio che, una generazione fa, si trovavano di solito sul muro delle case delle persone devote, devono essere impresse nei nostri cuori: «La paura bussò alla porta. La fede andò ad aprire. Non c’era nessuno»” [Martin Luther King, La forza di amare]. Cari amici, la paura si vince con la fede, nella consapevolezza che il Signore è con noi, che è più forte del male, del pericolo, della malattia, della solitudine. Egli non permetterà al male né alla morte di essere l’ultima parola della nostra vita.
Per la riflessione:
- Come abbiamo vissuto questo tempo difficile? Quali sono stati i sentimenti prevalenti che ci hanno attraversato?
- Che cosa ci fa paura? In che modo possiamo sconfiggere le nostre paure con la fede? In che misura ci ha aiutato la preghiera (preghiera personale, partecipazione a liturgie trasmesse in tv o online…) per superare la tempesta?